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L'USO DELLE PREPOSIZIONI

Per un uso corretto delle preposizioni in italiano, da L’italiano senza errori di Carla Franceschetti, De Vecchi editore.

DI

La preposizione di si elide davanti a parola che inizi per vocale (d’amicizia), ma si può scrivere anche correttamente “di amicizia”, perciò l’elisione è facoltativa.

A

Uno degli errori più comuni è quello di tacerla davanti alle maniere avverbiali composte di due termini identici: a corpo a corpo, a mano a mano, formule di origine francese.

In alcune locuzioni viene applicata in modo errato: alla mattina, alla sera; le forme corrette sono la mattina, la sera.

È sbagliato usare la a davanti a un infinito retto da verbi vedere, udire e simili “l’ho visto a chiacchierare con te”, va dunque sostituito con “l’ho visto chiacchierare con te”.

Si dice “torta di fragole” e non “torta alle fragole”.

DA

È sbagliato eliderla, quindi non si dice “villa d’affittare” bensì “da affittare”.

Si usa bene quando indica l’attitudine, l’idoneità: pianta da frutto, cavallo da sella; oppure quando indica uso, destinazione “bicicletta da corsa”.

IN

È un errore usarla invece di di quando si indica la materia di cui una cosa è composta: “Ho una statua di marmo” e non “Ho una statua in marmo”.

È sbagliato parlare di “Studente in lettere” o “Negoziante in tessuti”. Le forme corrette sono “Studente di lettere” e “Negoziante di pellami”.

CON

Non si dovrebbe far seguire con da un articolo partitivo. Per esempio, non “Pranzerò con della pasta e della frutta” (uso francese), ma “Pranzerò con un po’ di pane e con la frutta”.

​

SU

si dice "per domanda" e "in seguito a domanda" e non "Su domanda" e "Su querela".

PER

Un vistoso francesismo si commette usando per dopo i verbi cominciare e finire: “Incominciò per dire le sue ragioni, finì per urlare. La forma esatta è: “Incominciò col dire le sue ragioni, finì con l’urlare”.

​

TRA e FRA

Fra sembra avere un significato di maggior urgenza: “Tra due anni”, “Fra due minuti”.

Fra ha un valore associativo e temporale “Mi trovo fra compagni di scuola”, “verrò tra venti minuti”); tra ha un valore disgiuntivo, di contrapposizione (“Tra moglie e marito non mettere il dito”).

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